
”La mano costerà come uno scooter”, ha dichiarato il direttore scientifico dell’Iit, Roberto Cingolati, “e la commercializzazione avverrà nell’ambito di una start up, che sta nascendo nell’Iit”. Realizzata in materiale plastico con alcune componenti metalliche, la mano artificiale è robusta, leggera e flessibile. Un tendine artificiale permette di riprodurre i movimenti naturali, mentre due sensori catturano i segnali naturali dei muscoli residui.
”È una mano ‘vera’ e semplice da utilizzare, anche se è il risultato di una tecnologia complessa”, ha osservato il ‘padre’ del progetto, Antonio Bicchi, direttore del centro ricerche ‘Piaggio’ dell’Università di Pisa. ”Oltre alla mano – ha detto il direttore generale dell’Iit, Simone Ungaro – sono in arrivo nel 2017 esoscheletri per le gambe e, nel 2016, una piattaforma che funziona come una sorta di fisioterapista robotico, in via di sperimentazione in collaborazione con squadre di calcio”.
